Qualche nozione sulla messa (VII): La Liturgia della Parola (II)
Naturalmente il centro della liturgia della Parola è la proclamazione del Vangelo. È Cristo stesso che ci parla, come ha parlato 2000 anni fa alle genti della Palestina. Anche noi, gente del III millennio, abbiamo la grazia di ascoltare il Figlio di Dio, vivente in mezzo a noi, che ci parla dell’amore del Padre.
Quest’anno ascolteremo il vangelo di Luca (anno C), leggendone i brani salienti, cercando di rispettarne l’ordine, ma adattando la lettura alle grandi feste liturgiche dell’anno e ai periodi forti, Avvento e Natale, Quaresima e Pasqua. Questo Vangelo ci accompagnerà e, se sapremo lasciarci condurre, ci farà scoprire qualcosa di più di quest’uomo Gesù, Figlio di Dio.
Abbiamo, tramite il Vangelo, assistito alla nascita. Intraprenderemo ora con Gesù il viaggio verso Gerusalemme: vedremo i suoi miracoli, ascolteremo le sue parabole e saremo condotti ai piedi della croce.
Il giorno di Pasqua andremo con le donne alla tomba vuota e col dono dello Spirito saremo mandati nel mondo a proclamare la Buona Notizia.
È questo il “modo liturgico” di ascoltare il Vangelo: ascoltarlo proclamato da Gesù in persona e mescolarci ai discepoli per seguirlo sulle strade del mondo.
L’anno liturgico prossimo (che inizierà con la prima domenica di avvento, il 1° dicembre 2013) ricominceremo il nostro cammino, arricchiti dalle esperienze di fede fatte col vangelo di Luca e saremo accompagnati dal Vangelo di Matteo (anno A). Poi sarà il turno di Marco (anno B) di accompagnarci. E poi ritorneremo a Luca.
E il vangelo di Giovanni?
Il vangelo di Giovanni completa l’anno B, poiché il Vangelo di Marco è il più corto, ma soprattutto ci aiuta ad approfondire alcune feste e i tempi forti. Quando sentiamo proclamare il Vangelo di Giovanni sappiamo di dover fare uno sforzo maggiore per poter raggiungere le profondità spirituali dove questo Vangelo ci vuole condurre.
(segue)