Qualche nozione sulla Messa (XIX): il dono della pace

Dopo aver dato voce a Gesù Cristo, recitando la preghiera del Padre nostro, ecco altri due gesti molto significativi: lo scambio di pace e la recita dell’Agnello di Dio.

Cristo risorto ci dona la pace. La pace (sarebbe meglio dire “la pienezza di vita”, senso più vicino al significato ebraico della parola shalom) è il dono per eccellenza di Gesù Cristo risorto. Gesù con la sua morte e resurrezione ha tolto ogni divisione tra Dio e gli uomini, tra il popolo eletto, Israele, e gli altri popoli, tra gli uomini stessi, cancellando il peccato, radice di ogni divisione e di ogni male, donandoci la sua vita, la Vita di Dio. La Chiesa è questo spazio, costituito dai cristiani, il Corpo di Cristo, in cui regna lo Shalom, la pienezza di vita che ci è stata donata. Accogliendo la pace di Cristo risorto con la nostra fede siamo poi chiamati a donarla al mondo.

Alla proclamazione solenne del sacerdote del dono della pace segue lo scambio della pace tra i fedeli. Nella Chiesa non deve esservi più nessuna divisione. Questo segno ce lo ricorda ed è una specie di esame del nostro essere lì con verità: il nostro cuore deve essere in pace non solo con chi ci siede a destra o a sinistra, ma con tutti i cristiani. Ci invita ad interrompere la celebrazione (cioè non fare la comunione) se c’è qualcuno che non è in pace con noi e, prima di tutto, a far pace con lui (Mt 5,23-24). Poi potremo celebrare con verità il dono della comunione con Cristo che ci dona la sua pace.

 

 

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