Unzione degli infermi

Due parole su questo sacramento, attorno ai quale c'è poca chiarezza e forse anche un po' di timore.

Prima di tutto qual è lo scopo di questo sacramento?

Il catechismo della chiesa cattolica ci dice: "La grazia fondamentale di questo sacramento è una grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà della malattia grave o la fragilità della vecchiaia" (n° 1520). Quando, di fronte alla sofferenza o alla consapevolezza della fragilità della nostra vita, la nostra fede è messa alla prova, il Signore Gesù ci offre una grazia particolare attraverso questo sacramento, per affrontare tutto questo cristianamente. Dio non ci promette guarigioni miracolose, ma conforto e coraggio per vivere questi momenti in unione alla passione di nostro. Signore Gesù (n° 1521), per guardare Con serenità all'eventuale fine dèlia nostra vita terrena e come ultima preparazione all'incontro con Dio (n° 1520). Il cristiano deve vivere e morire come Gesù, nella piena fiducia nell'amore del Padre. Di fronte alla nostra debolezza Dio ci viene incontro con i sacramenti che ci aiutano a configurarci a Gesù, il Figlio Unigenito che è sempre fedele all'amore del Padre. Di fronte alla malattia e al pericolo dèlia morte il sacramento dell'unzione dei malati ci aiuta ad avere in noi stessi gli stessi sentimenti di Gesù sulla croce, capaci di affidarci alle mani del Padre e sicuri, nonostante la sofferenza, dell'amore che Dio ha per noi. Inoltre, per chi non è più capace di chiedere perdono coscientemente il sacramento dell'Unzione perdona gli eventuali peccati (n°1520).

Il sacramento dell’Unzione, quindi, non è qualcosa di cui aver paura, anzi è una grazia del Signore che ci aiuta. Come prendiamo le medicine per il corpo, l’unzione è una medicina per l’anima, anch’essa provata dalla malattia e dalla fragilità del corpo. E’ conforto e sostegno del nostro spirito e prepa-razione all’eventuale incontro con Dio.

Alcuni familiari degli ammalati non pensano a ciò oppure hanno paura che l’ammalato si spaventi, perché l’unzione un tempo era data solo in prossimità della morte.

Qualche volta si aspetta quando l’ammalato non è più cosciente.

Ma il cristiano deve affrontare la morte in modo consapevole preparandosi al grande incontro con Dio, alla sua nascita al cielo. Il cristiano non ha paura della morte, ma deve prepararsi ad affrontarla, affidandosi al Signore e riesaminando la sua vita di fronte a Dio.

Ma quale medicina si prende solo quando non serve più? In questo modo si lascia l’ammalato senza conforto ed aiuto per affrontare questo momento così difficile.

A volte addirittura si chiede solo la benedizione della salma.

La benedizione della salma è il segno che il defunto risorgerà col suo corpo, che quindi non è solo un po’ di materia inerte, ma è destinato alla gloria. Quindi la benedizione della salma è riconforto per la famiglia e sostegno alla fede di chi resta, ma non è di nessun aiuto all’anima del defunto, che è gia di fronte a Dio.

Cerchiamo quindi di vivere anche la malattia grave nella prospettiva della fede, aiutandoci con gli strumenti che il Signore ci regala per affrontarla cristianamente, richiedendo la comunione e il sacramento dell’unzione.



Risposta alle domande più frequenti

 

- Come è vissuta la malattia nell’Antico Testamento?

Nell’Antico Testamento l’uomo, durante la malattia, sperimenta il proprio limite e nello stesso tempo percepisce che la malattia è legata al peccato. Così la malattia era vissuta di fronte a Dio, dal quale l’uomo implorava la guarigione.

- Quale significato ha la compassione di Gesù verso gli ammalati?

Le sue numerose guarigioni di infermi sono un chiaro segno che con lui è venuto il Regno di Dio e quindi la vittoria sul peccato, sulla sofferenza e sulla morte. Con la sua passione e morte, egli da un nuovo senso alla sofferenza, la quale, se unita alla sua, può diventare mezzo di purificazione e di salvezza per noi e per gli altri.

- Qua 'è il comportamento della Chiesa verso i malati?

La Chiesa, avendo ricevuto dal Signore l’imperativo di guarire gli infermi, si impegna ad attuarlo con le cure verso i malati, accompagnate da preghiere di intercessione.

Essa soprattutto possiede un Sacramento specifico istituito da Cristo stesso e attestato da San Giacomo “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio nel nome del Signore” (Gc 5,14-15).

- Chi può ricevere il Sacramento dell’Unzione degli infermi?

Lo può ricevere il fedele, che comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia. Lo stesso fedele lo può ricevere anche altre volte.

La celebrazione di questo Sacramento deve essere possibilmente preceduta dalla confessione individuale del malato.

- Chi amministra questo Sacramento?

Esso può essere amministrato solo dai sacerdoti.

- Come si celebra questo Sacramento?

La celebrazione di questo Sacramento consiste essenzialmente nell’Unzione con olio, benedetto possibilmente dal Vescovo, sulla fronte e sulle mani del malato accompagnata dalla preghiera del sacerdote, che implora la grazia speciale di questo Sacramento.

- Quali sono gli effetti di questo Sacramento?

Esso conferisce una grazia particolare, che unisce più intimamente il malato alla Passione di Cristo dandogli conforto, pace, coraggio e anche il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto confessarsi.

Questo Sacramento consente talvolta, se Dio lo vuole, anche il recupero della salute fisica.

- Che cosa è il Viatico?

E’ l’Eucaristia ricevuta da coloro che stanno per lasciare la vita terrena e si preparano al passaggio alla vita eterna. Ricevuta al momento del passaggio da questo mondo al Padre, la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo morto e risorto è seme di vita eterna e potenza di risurrezione.

- Quando chiamare il sacerdote?

Quando la situazione del malato o dell’anziano subiscono un aggravamento che chiede un sollievo spirituale e un conforto speciale da parte di Dio. È necessario chiamare il sacerdote se c’è il pericolo di morte. Purtroppo esiste ancora nella mentalità comune il senso di “PAURA” verso il prete che porta il Sacramento e così si vieta al proprio malato il conforto della preghiera e della Grazia propria del Sacramento.

- Si usa celebrare “comunitariamente” il Sacramento dell’Unzione degli infermi?

Certamente: ogni parrocchia può stabilire un giorno in cui, celebrando la S. Messa propria dell’olio degli infermi, viene offerta, a chi ne è ben preparato, la possibilità di ricevere anche il Sacramento.