ORARI CONFESSIONI NELLA CHIESA DI CRISTO RISORTO:
Martedì ore 9.30-10.30 -- Sabato ore 16.30-17.30
Il primo venerdì del mese dalle ore 17.00 alle ore 18.00
Se presente, don Massimo è sempre disponibile per le confessioni. Basta suonare il campanello sulla sinistra della chiesa, nel confessionale prima dell’organo.
ORARIO CONFESSIONI NELLA CHIESA DEL VILLAGGIO:
Il primo giovedì del mese dalle ore 17.30 alle ore 18.00
Confessione
Il sacramento della confessione oggi è un po’ in disuso, soprattutto tra gli adulti e i giovani. Non si capisce più perché si debbono “dire” i propri peccati al prete e, ancora più profondamente, cosa sono i peccati.
Tutto ciò perché si sta perdendo il senso della comunità cristiana e di Dio.
Il prete è lì presente per rappresentare la Chiesa, che come una buona madre accoglie il figlio peccatore e lo riconcilia col Padre. Rompere il rapporto con Dio è sempre rompere il rapporto con la sua famiglia, i cristiani. Non ci si può riconciliare con Dio senza essere accolti e perdonati anche dalla comunità cristiana, presenza visibile e concreta di Cristo, che in questo caso è resa presente dal sacerdote.
Il peccato è rottura di un’alleanza con Dio. Se Dio è veramente presente nella nostra vita durante la giornata, la settimana ci accorgiamo di non rispettare la sua presenza, di compiere delle scelte contro di Lui, di non metterlo al centro della nostra vita. Ma se Dio non ha spazio nella nostra giornata e nei nostri pensieri non ci preoccupiamo della coerenza delle nostre azioni con la sua presenza. Resta in noi solo il senso di colpa, che ci dice soprattutto una mancanza verso l’ideale che abbiamo di noi stessi. Però partendo da questo, magari con l’aiuto di un sacerdote, possiamo arrivare a comprendere come dietro il senso di colpa si nasconda anche il peccato.
Risposte alle domande più frequenti
- Come viene chiamato questo Sacramento?
Esso viene chiamato Sacramento della Penitenza, della Riconciliazione, del Perdono, della Confessione, della Conversione.
- Perché esiste un Sacramento della Riconciliazione dopo il Battesimo?
Poiché la vita nuova nella grazia, ricevuta nel Battesimo, non ha soppresso la debolezza della natura umana, né l’inclinazione al peccato (cioè la concupiscenza), Cristo ha istituito questo Sacramento per la conversione dei battezzati, che si sono allontanati da Lui con il peccato.
- Quando fu istituito questo Sacramento?
Il Signore risorto ha istituito questo Sacramento quando la sera di Pasqua si mostrò ai suoi Apostoli e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi» (Gv 20,22-23).
- I battezzati hanno bisogno di convertirsi?
L’appello di Cristo alla conversione risuona continuamente nella vita dei battezzati. La conversione è un impegno continuo per tutta la Chiesa, che è Santa ma comprende nel suo seno i peccatori.
- In quali forme si esprime la penitenza nella vita cristiana?
La penitenza si esprime in forme molto varie, in particolare con il digiuno, la preghiera, l’elemosina. Queste e molte altre forme di penitenza possono essere praticate nella vita quotidiana del cristiano, in particolare nel tempo di Quaresima e nel giorno penitenziale del venerdì. Dopo la confessione dei peccati e l’assoluzione del sacerdote di solito viene proposta una penitenza al fedele perché dimostri a sé stesso e a Dio la verità del suo pentimento.
- Come prepararsi ad una buona confessione?
Ci si accorge di essere peccatori ascoltando la Parola di Dio. Si può rileggere il Vangelo della domenica o un altro brano adatto. Poi occorre un diligente esame di coscienza. Possiamo ricordare a noi stessi la nostra mancanza di amore verso Dio evidenziata dai nostri peccati. Infine proponiamoci di non peccare più e disponiamoci a riparare le conseguenze dei nostri peccati.
- Se non ho commesso peccati gravi, devo confessarmi lo stesso?
La confessione dei peccati veniali, cioè non gravi, è vivamente raccomandata dalla Chiesa, anche se non è strettamente necessaria, perché ci aiuta a formarci una retta coscienza e a lottare contro le cattive inclinazioni, per lasciarci guarire da Cristo e per progredire nella vita dello Spirito. Inoltre la Chiesa ci chiede di confessarci almeno una volta l’anno, preferibilmente in quaresima, per mostrare la nostra coscienza di essere peccatori e per educarci a metterci davanti a Dio con le nostre miserie, confessando, cioè dicendo con i nostri atti e le nostre parole, che solo Lui è buono.
- Il Confessore è tenuto al segreto?
Data la delicatezza e la grandezza di questo ministero e il rispetto dovuto alle persone, ogni Confessore è obbligato, senza alcuna eccezione e sotto pene molto severe, a mantenere il sigillo sacramentale, cioè l’assoluto segreto circa i peccati conosciuti in confessione.
- Ci sono più forme per la celebrazione del Sacramento?
Si. E’ prevista in forma individuale e in forma comunitaria.
- Che differenza c’è tra la forma individuale e quella comunitaria?
Le due forme coincidono perché la confessione e l’assoluzione avvengono sempre tra il singolo e il confessore, mentre si differenziano perché le altre parti del rito (ascolto della Parola, preparazione, ringraziamento) vengono compiute in forma comunitaria. E’ segno che non solo il singolo credente è peccatore e deve convertirsi ma anche l’intera comunità è infedele a Dio e che deve lasciarsi condurre con fiducia dallo Spirito Santo.
- E se dopo la confessione non cambia nulla?
Dio Padre ci ha riconciliati con sé e con la Chiesa e ci ha colmati con lo Spirito Santo. Questo è il fatto fondamentale. Prima eravamo lontani, ora possiamo stare da figli nella casa del Padre (Lc 15,11-32). La nostra gratitudine per il perdono ricevuto deve spingerci a restare lontano dal peccato ed a camminare sulla via del Signore Gesù.
- Che bisogno cè di andare dal sacerdote, non basta chiedere perdono a Dio da soli ?
Certamente è Dio che perdona anche in qualunque momento della nostra vita ma il perdono di Dio non è qualcosa che si svolge nell’intimità del tuo cuore soltanto: ha bisogno di un “segno” che lo renda visibile. Questo segno è il Sacerdote che rappresenta Dio e la Comunità e ti conferma il perdono del Signore. Non dimentichiamoci che essere cristiani significa anche avere una famiglia, quella dei figli di Dio, dalla quale ci eravamo allontanati col peccato e che ci riaccoglie con il perdono che Dio Padre ci dona.